In questa guida parlerò dell’argomento muri umidi.

Nello specifico, scoprirai cosa si intende per “muro umido”, come si misura l’umidità nelle pareti e cosa fare (e non fare) quando i muri mostrano segni di umidità dovuti a risalita dell’acqua o muffa.

Iniziamo!

Cosa si intende per “muro umido”

Una parete in mattoni comuni è definita umida quando la percentuale di umidità nel muro è superiore al 4%. Dal 4% al 9% i valori sono definibili umidi, oltre il 9% sono molto umidi.

Nella tabella a seguire trovi la classificazione igienica delle murature, in funzione del contenuto ponderale d’acqua (Ing. Giovanni Massari – 1967).

tabella umidità muri

Importante: Nessun materiale (nessuno!) ha un’umidità residua propria pari allo 0%

Ciascun materiale ha dei valori-percentuali di riferimento, che variano in base a porosità/compattezza, durezza e capillarità della struttura.

In questa tabella trovi la classificazione dell’umidità specifica residua di alcuni materiali (usati per la costruzione delle pareti).

tabella umidità propria materiali

Quando il muro è umido solo in superficie – nello strato di intonaco – si tratta di umidità superficiale, causata dalla condensa* o da imperfezioni nelle impermeabilizzazioni. 

Nel secondo caso, l’effetto estetico è identico a quello dell’umidità di risalita, e interessa solo la parte bassa delle pareti.

*estiva (nei piani interrati) e invernale (nei piani fuori terra)

Come misurare l’umidità nel muro?

Per misurare l’umidità di un muro si usa il metodo ponderale (o gravimetrico): è un metodo preciso – l’unico attendibile – e richiede una strumentazione specifica, per l’analisi dei campioni di muratura.

Il metodo ponderale segue la norma UNI EN 11085

Nel breve video a seguire puoi come funziona il metodo ponderale e perché è importante (durata video: 60 secondi):

Come ho spiegato nel mio articolo sulla umidità nei muri, la misurazione delle percentuali di umidità (nelle pareti) è il primo passaggio – fondamentale e obbligatorio – per impostare un corretto risanamento dei muri umidi.

Metodi di “misurazione” inaffidabili e/o errati:

  • termografia all’infrarosso
  • igrometro a contatto

Misurare l’umidità nel muro: perché è importante?

Il rilievo dei valori di umidità è un aspetto tanto importante quanto sottovalutato da molti proprietari di casa.

Le misurazioni sono indispensabili. Che diremmo di quel medico che asserisce avere il malato una febbre da cavallo, e trascura di tirare fuori il termometro per misurarla? – Ing. Giovanni Massari (1952)

Come determi l’entità del problema di umidità? Con le misurazioni.

E l’origine dell’umidità? Sempre con le misurazioni, indispensabili per impostare il piano di risanamento.

La necessità delle misurazioni risulta evidente anche per un altro aspetto

Se il muro è molto umido (es. oltre il 9%, per i mattoni comuni) la muratura ha bisogno di un periodo di deumidificazione, stimato in base ai valori di umidità rilevati e alle lavorazioni da eseguire.

Un OTTIMO intonaco, applicato su un muro troppo umido, riduce o annulla il tempo di saturazione dei sali minerali dello stesso intonaco.

Esempio: la barriera chimica apporta molta umidità, quindi il periodo di deumidificazione preliminare è (giustamente!) più lungo, rispetto a quello richiesto da altri interventi.

Anche caldane, massetti, cappe collaboranti o la semplice chiusura delle tracce contribuiscono – in diversa misura – all’aumento dell’umidità nei muri.

E se non rispetti il periodo di deumidificazione?

In tal caso, oltre al precoce degrado estetico delle pareti, si rischiano altri fenomeni di insalubrità.

3 Cose da non fare quando hai muri umidi

Prima di parlare di soluzioni, ti voglio elencare gli interventi che non vanno MAI eseguiti quando le pareti mostrano segni di umidità (a prescindere dal fatto che si tratti di macchie di muffa, intonaco sfarinato, chiazze bagnate…etc).

Iniziamo dal primo:

#1 Coprire il muro

In tanti anni di attività ho visto opere di tutti i tipi: dai pannelli in legno per coprire la risalita (delle vere e proprie boiserie) fino alle piastrelle sui muri del garage, incollate per nascondere l’antiestetico sgretolio causato dai sali minerali presenti nella muratura.

Altri interventi gettonati sono la controparete in cartongesso abbinata a materiale isolante – come la lana di roccia – oppure il cappotto interno, scelto per “correggere” i ponti termici o, più semplicemente, per nascondere le macchie di muffa.

Cerchiamo di capirci: qual è il tuo obiettivo?

Vuoi solo nascondere il muro rovinato oppure cerchi una soluzione al problema?

Coperture e rivestimenti non fermano l’azione dell’umidità, perché quest’ultima agisce all’interno della parete (per la risalita) o in superficie (per la muffa da condensa).

#2 Forare le pareti

Un altro sistema altrettanto inutile è la foratura delle pareti colpite da umidità di risalita o – in altri casi – da muffa da condensa.

Per quanto riguarda la risalita, in passato veniva proposto un intervento di foratura che prevedeva l’installazione dei cosiddetti “sifoni di Knapen” o sifoni atmosferici.

Secondo Achille Knapen, il belga che brevettò il sistema ai primi del ‘900, i suoi “tubi-sifoni” porosi potevano estrarre l’umidità dai muri, sulla base di un principio che non ha senso approfondire, perché il sifone era comunque inefficace.

Stessa cosa dicasi per le moderne imitazioni dei sifoni atmosferici, che fino a qualche anno fa erano parecchio sponsorizzate (es. le cartucce forate in plastica o acciaio).

La stessa EMERISDA*, in un rapporto del 2014, ha inserito i sifoni di Knapen (e simili) nell’elenco dei metodi inefficaci contro l’umidità ascendente.

*EMERISDA era un progetto di ricerca europeo, che ha valutato e confrontato le tecniche esistenti per contrastare l’umidità di risalita

EMERISDA sta per “Effectiveness of Methods Rising Damp in Buildings, ovvero “Efficacia dei metodi contro l’umidità ascendente negli edifici

Nel caso della muffa, invece, qualche amante del fai da te consiglia di realizzare dei fori nei muri, in modo da favorire il riciclo d’aria dando una “via di fuga alla condensa” (cit.)

#3 Opere edili e prodotti casuali-inadeguati

Terza e ultima cosa da non fare è realizzare opere o acquistare prodotti quando ignori la causa/e del muro umido, o quando pensi di conoscere l’origine dell’umidità ma non hai eseguito le corrette analisi (a partire dalla misurazione delle percentuali di umidità).

Della categoria prodotti fanno parte anche gli intonaci deumidificanti che, anziché “asciugare” il muro possono – nel tempo – peggiorare la situazione.

Trovare prodotti o sistemi è la parte più semplice, perché il mercato è pieno di prodotti anti umidità e antimuffa

Chiarito questo, come si arriva alla soluzione del problema?

Come trovare la soluzione ai muri umidi

Il primo passo, ormai dovresti saperlo, è misurare le percentuali di umidità del muro, tramite l’analisi dei campioni di muratura (metodo ponderale).

Le misurazioni si eseguono in vari punti/altezze delle pareti (anche in altri ambienti), così da confrontare i valori in diverse posizioni e situazioni.

Oltre a comprendere la gravità del problema (quanto è umido il muro?) la misurazione stabilisce anche l’origine dell’umidità (ascendente, da rottura idraulica, infiltrazione laterale…).

Il metodo ponderale non è solo preciso: è anche ripetibile.

Ciò significa che puoi misurare l’umidità prima e dopo il risanamento, così da confrontare i valori e capire se il trattamento scelto funziona.

Nel video a seguire ti racconto come funziona Casa Asciutta™, il sistema che utilizziamo per trovare la causa/e dell’umidità e predisporre il piano di risanamento.

Si compone di varie analisi, e la prima è proprio il metodo ponderale (buona visione!):

Vuoi ricevere un preventivo per l’analisi strumentale Casa Asciutta™ e il piano di risanamento? Compila questo modulo

A presto
Stefano Pigatto – Archimede Group “Gli Specialisti dell’Umidità”