Intro

In questa guida ti parlerò della condensa interstiziale.

Vedremo cos’è, quando e dove si forma e come si elimina questo tipo di condensa (poco conosciuta e difficile da individuare).

Che cos’è la condensa interstiziale?

In edilizia, la condensa interstiziale è l’umidità da condensa che si forma tra gli strati dei materiali che compongono la parete, il solaio o il tetto.

condensa interstiziale dentro cappotto interno

condensa interstiziale dentro cappotto interno

Come si forma

A livello pratico, abbiamo condensa interstiziale quando il vapore acqueo (umidità) dell’ambiente incontra strati di materiali edili con temperature inferiori a quella di rugiada/condensa.

Come calcolare la condensa interstiziale

In fase di progettazione di un edificio – nuovo o da riqualificare – i fenomeni di condensazione interstiziale vengono studiati e calcolati con un metodo semplificato, chiamato “metodo di Glaser”.

Qual è la differenza tra condensa superficiale e interstiziale?

La differenza evidente tra condensa superficiale e interstiziale è che la superficiale si vede ad occhio nudo, mentre quella interstiziale – nascosta dentro le intercapedini/la struttura – è spesso invisibile dall’esterno.

Il processo fisico di formazione della condensa è identico.

Lo ripeto perché è importante: quella superficiale è visibile e riconoscibile, quella interstiziale non è sempre visibile, a volte si sente solo l’odore di muffa.

Dove e quando si forma la condensa interstiziale?

Nella maggior parte dei casi, la condensa interstiziale compare durante la stagione invernale.

Tuttavia, in certi casi, la formazione avviene anche nella stagione estiva.

A seguire, per maggior chiarezza, trovi tutte le circostanze possibili (nota: ci sono delle ripetizioni).

Stagione invernale | Fuori terra

Il caso più noto è la condensa che compare tra il laterizio e il cappotto termico interno, spesso causata da un’errata o mancata “progettazione” dell’isolamento termico.

Le conseguenze? Formazione di puntini di muffa omogenei – ovviamente invisibili dall’esterno – e clima interno troppo umido.

soluzione alla condensa interstiziale parete

soluzione alla condensa interstiziale parete

Altre casistiche:

  • condensa nei tetti (ventilati e non), con formazione di muffa sugli angoli degli ultimi piani
  • condensa su travi in calcestruzzo armato prive di adeguata correzione del ponte termico (risultato: macchie di umido e/o muffa localizzata)
  • condensa su travi in acciaio ricoperte di intonaco o nascoste dal cartongesso
  • condensa nei pressi della cassetta del wc
  • condensa in presenza di tubo idraulico dell’acquedotto non coibentato (risultato: formazione di macchia di umido nel muro e/o muffa localizzata)
  • condensa dovuta a riduzione dello spessore dei muri (per vani tecnici impianti o loro tubazioni)
  • altri casi di errata correzione del ponte termico

Stagione invernale | Interrato

In inverno, nei piani interrati, la condensa interstiziale si può formare nei pressi della cassetta del wc o in presenza di tubo idraulico dell’acquedotto non coibentato.

Stagione estiva | Interrato

Nella stagione estiva, nei piani interrati, la condensa si può formare in questi punti:

  • nelle contropareti interne (cartongesso con/senza lane isolanti)
  • tra laterizio e cappotto termico interno
  • nei pressi della cassetta del wc
  • in presenza di tubo idraulico dell’acquedotto non coibentato

Stagione estiva | fuori terra

L’ultima situazione riguarda la condensa interstiziale che si forma in estate nei piani fuori terra.

Dove si forma?

  • dentro il vespaio aerato
  • ai piani con intercapedini e cavedi contro terra
  • negli impianti radianti a pavimento (uso raffrescamento)
  • nelle murature in pietra, molto spesse, di vecchi edifici

Come eliminare la condensa interstiziale

Per risolvere i problemi di condensa interstiziale bisogna eseguire un’analisi strumentale (con strumenti idonei).

La corretta analisi strumentale consente di determinare l’origine di quella condensa e – di conseguenza – l’idoneo piano di risanamento che possa eliminare il problema.

Negli scorsi capitoli ho elencato delle casistiche, ma voglio aggiungere un paio di esempi che chiariscono il concetto di analisi-soluzione.

Il primo riguarda la condensa interstiziale rilevata dentro i cassonetti, non coibentati, delle finestre (caso molto comune).

Se l’analisi strumentale stabilisce che la muffa in casa è causata esclusivamente dalla condensa interna al cassonetto, si procederà con un certo intervento, che potrebbe essere la correzione del ponte termico “critico” creato dal cassonetto..

Per determinare la temperatura da correggere si utilizza la termografia all’infrarosso.

Se invece l’analisi stabilisce che la condensa è causata da altri fattori – come un’infiltrazione esterna – la sola correzione del ponte termico è insufficiente.

Il secondo esempio riguarda la condensa causata dall’eccessiva* umidità degli ambienti.

In questi casi sono necessari interventi diversi, rispetto a quelli visti per l’esempio dei cassonetti.

Per definire i livelli di umidità si esegue un’analisi igro-climatica delle stanze, per almeno 7-14 giorni, con dei sensori termo igrometrici.

Ti faccio notare che in entrambi i casi, per eliminare il problema (soluzione), si parte dalle analisi strumentali.

Prima di contattarci guarda come risolveremoil tuo problema grazie all’analisi delle pareti